Da circa un mese sta crescendo la fama di SPID, il sistema pubblico di identità digitale, attuazione una delle scommesse del Governo Renzi (il premier parlava di un PIN unico per accedere ai servizi offerti dalle P.A.) che potrebbe realizzare una reale evoluzione del processo di digitalizzazione del nostro Paese.
Il condizionale è d'obbligo, purtroppo, perché mentre tanto si è discusso (e lo si continua a fare) sulla correttezza del bando (es. http://www.pmi.it/tecnologia/infrastrutture-it/approfondimenti/92493/spid-identita-digitale-aziende-piede-guerra.html) che sancisce i fornitori dell'identità digitale, non si pone la giusta attenzione su quelli che sono gli elementi che davvero possono determinare il successo o il fallimento di SPID: i costi e i servizi!
E sì, perché a un cittadino che, ad esempio, deve prendere il pullman, più che preoccuparsi di come sia stato scelto il fornitore del mezzo, gli interessa sapere se c'è una fermata vicino alla sua destinazione e, chiaramente, il costo del biglietto... E invece, siamo perfettamente in grado di sapere chi sono i possibili provider (Telecom, Poste e Infocert) ma c'è tanto fumo ancora intorno ai servizi accessibili e nebbia ancor più fitta sui prezzi...
Volendo fare un'ulteriore passo avanti, certamente quel cittadino sarebbe invogliato ad usare il pullman se le fermate fossero numerose, in modo da coprire le varie zone dove potrebbe aver bisogno di andare... Al contrario, se le i punti raggiunti fossero pochi o distanti dalle sue mete, quell'utente difficilmente opterà per l'autobus come mezzo di trasporto.
Proviamo, allora, a fare un po' di chiarezza!
Per chi non lo sapesse, SPID è un sistema che dovrebbe permettere, con un unico set di credenziali, di accedere ai servizi delle Pubbliche Amministrazioni abilitate. Ad oggi i servizi offerti sono molto pochi (appunto come se un pullman fermasse solo in poche zone remote di una città) ma entro giugno sono previste alcune aggiunte (siamo comunque ancora nell'ordine di una decina o poco più di enti), ancora insufficienti per parlare di reale svolta.
E' chiaro che, se le Amministrazioni connesse diventassero centinaia o migliaia, SPID diventerebbe molto più interessante perché sarebbe un reale vantaggio poter accedere da casa ai vari servizi pubblici, per di più sempre e solo con le stesse credenziali. E qui interviene il secondo aspetto: anche il cittadino più entusiasta di muoversi con i mezzi pubblici vorrebbe poter valutare il servizio in base al prezzo e, invece, questo resta il grande mistero di questa innovazione.
Al momento l'unica certezza è che per due anni il servizio sarà gratuito, ma poi? E quanto costerebbe cambiare provider? E sarebbe un'operazione agevole o onerosa? Il costo (sia pure tra 2 anni) dovrebbe essere un elemento determinante prima di scegliere l'operatore e invece non si ha notizia. Non solo, finora abbiamo parlato di SPID in generale, ma ce ne sono 3 versioni ed è probabile che solo quella di base sia gratuita mentre le altre (presumibilmente necessarie per i servizi più importanti e "sensibili") dovrebbero essere a pagamento e, neanche a dirlo, non c'è alcuna informazione sulle tariffe che saranno applicate.
L'innovazione nella Pubblica Amministrazione e, dunque, nella vita di tutti noi ha in SPID una grande occasione di spinta ma è necessaria più trapsarenza ed uno sforzo in più per migliorare l'offerta. Se così sarà, probabilmente si aprirà una nuova fase nella burocrazia e nel rapporto con gli Enti Pubblici e, forse, una prima vera rivoluzione digitale!